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Umidità "su misura" con materiali naturali

Tante sono le occasioni in cui l’umidità che ci circonda riesce a rovinarci una giornata, o quanto meno a rendercela più antipatica.
D’altronde quando “è umido, è umido” e se si è a giro, magari per vacanza, magari in una delle località più belle o più suggestive del mondo, quella sensazione di appiccicoso che ci rende tutt’uno con gli abiti che indossiamo, è estremamente fastidiosa, ed ineliminabile.

Diverso invece è il caso degli ambienti chiusi, ambienti in cui si passa molto del tempo della nostra vita e nei quali, se la sensazione di umidità, con le sue conseguenze pratiche anche sulla salute, dovesse persistere, la qualità della nostra esistenza subirebbe una sonora bocciatura.

Per fortuna le moderne tecnologie ci aiutano a ridurre quasi completamente il fenomeno, con interventi che, se non banali, sono comunque molto rapidi da eseguire e con effetti garantiti.
E’ il caso, per esempio, dei pannelli sanificatori ambientali ECOPARED, che sono in grado di prevenire l'eccesso di umidità, mantenendo l'umidità relativa all’interno di qualsiasi locale, in una percentuale controllata tra il 40% ed il 70 % e garantendo, in tal modo, un clima sano e confortevole; tutto questo grazie al composto di cui sono rivestiti, prevalentemente "allophane", un minerale argilloso che ha un gran numero di micro-porosità.. In sostanza, quando nell'ambiente aumenta l'umidità, i pori assorbono quella in eccesso per poi restituirla quando la percentuale dell'umidità nell'ambiente diminuisce. I pannelli riescono a trattenere al loro interno fino a circa 2 litri d’acqua al metro quadrato.
Questi pannelli hanno inoltre la funzione di assorbire al loro interno i componenti degli odori. La loro efficacia, che continua nel tempo senza arrivare a saturazione, è ideale per eliminare l’ammoniaca, componente dell’odore delle toilette (soprattutto per quelle senza finestra) e il solfuro d’idrogeno, componente dell'odore del fumo e delle sigarette .

La posa in opera dei pannelli sanificatori ambientali(dim. Cm 60x60), avviene affiancandoli l’uno con l’altro, fino a formare un ampio”riquadro” di grandezza pari a circa la metà della superficie di calpestio del locali da depurare,
Per l’applicazione negli ambienti, non occorreranno opere di muratura, né interventi particolari sugli impianti esistenti.
I pannelli sanificatori ambientali ECOPARED sono disponibili con superficie Liscia, Rigata o a Mosaico (in quest'ultimo caso è possibile avere altre gradazioni di colore, in alternativa al bianco di base, senza sovrapprezzo) non sono in vendita nei negozi ma si possono acquistare direttamente dal concessionario Arredopiù o tramite promoters.

ECOPARED BY ARREDOPIU'
VIA ARNOLFO, 35/A
50121 FIRENZE
tel. 055 62 36 296
www.ecopared.com
info@ecopared.com

I CARTONI DI OLIVIERO TOSCANI - il viaggio ecologico del cartone nell'arredamento: dalle scatole da scarpe al design per la casa

È probabile che il 2008 verrà ricordato per l’emergenza rifiuti che ha messo in ginocchio la Campania e il cui impatto ha colpito, in modo trasversale, l’Italia intera. I bordi delle strade invasi da cumuli di sacchi neri e celesti e le montagne di immondizia davanti alle porte di casa sono immagini che difficilmente verranno dimenticate. Ma la loro crudezza ha portato al centro dell’attenzione un problema che in Italia, e non solo, sta assumendo dimensioni sempre più vaste: lo smaltimento dei rifiuti. E, di conseguenza, i costi pagati dall’ambiente e dalla salute.
Un terzo dei rifiuti solidi urbani prodotti in Italia è costituito da imballaggi, quelli che avvolgono le merci di tutti i giorni e quelli che vengono utilizzati nel settore dell’industria. Dagli strati di cellophane usati per gli alimenti o le riviste, dalle vaschette di polistirolo alle confezioni di plastica, sono oltre 12 milioni di tonnellate gli scarti di questo tipo che, ogni anno, intasano i meccanismi di smaltimento e di recupero. È vero che l’imballaggio serve: contiene, protegge, conserva, trasporta, informa, e comunica anche. Ma non è sostenibile.

La strada maestra è dunque quella che porta alla riduzione di quanto viene oggi prodotto da un uso smodato di materiali da impacchettamento, come dimostra il boom del fenomeno della “ecospesa”, l’acquisto sfuso di prodotti che di norma sono disponibili solo in confezione. Ma ben venga ogni tipo di novità che ne proponga un riutilizzo. Tanto meglio se poi queste idee riescono a coniugare sensibilità ecologiche ed estetiche insieme.
È il caso dell’azienda di calzature marchigiana Manas, che nei suoi punti vendita avanza una proposta molto curiosa, sviluppata da Pietro Pellegrini nei laboratori creativi di Oliviero Toscani. La Manas ha infatti realizzato sette negozi di cartone - cinque in Italia, due in estremo Oriente - introducendo nel mondo del design e dell’architettura d’interni un elemento originale, elegante e funzionale, che vale allo stesso tempo come prezioso segnale in chiave di rispetto per l’ambiente. È vero che si tratta chiaramente di una campagna d’immagine, ma il messaggio può contribuire anche per promuovere una diversa coscienza ecologica, attenta non solo alle esigenze dell’ambiente.
Il cartone impiegato per le scatole delle scarpe viene infatti riciclato per creare scaffali, mensole, vetrine, ripiani espositivi, rivestimenti di pareti che non hanno granché da invidiare a materiali più pregiati. E può rappresentare un’idea interessante anche per l’arredo degli interni domestici.

ulteriori informazioni:
www.comieco.org/Lab/Prodotti_e_Artefatti/scheda.aspx?idc=1051

Luce di emergenza, riscaldamento, ionizzazione dell'aria: tutto con un unico prodotto

Hanno aperto una nuova frontiera, una nuova filosofia, un impegno etico per la salvaguardia dell'ambiente, hanno sposato in pieno il risparmio energetico, recuperando dalle vecchie sorgenti luminose energia per riscaldare gli ambienti, generando riduzioni dell'impatto ambientale e risparmi economici.

I progetti di politica ambientale e risparmio energetico della Soler Group Spa saranno sicuramente un fattore economico nuovo, convinti che energia e ambiente siano questioni essenziali per l'avvenire di ogni paese.
Il prodotto SOLER, capace di produrre innovazione, toccando direttamente gli interessi dei cittadini e la qualità della vita. consiste in un'invenzione del Sig. Luigino Betteto che racchiude in un unico oggetto le funzionalità di una lampada, un sistema di luci di emergenza, un sistema riscaldante ambientale e di un sistema ionizzante per l'aria, aggiungendo un vantaggio di forte risparmio energetico.
Questa invenzione è stata brevettata a livello mondiale date le sue caratteristiche uniche e particolari ed è stata premiata con medaglia d'oro al Salone Internazionale degli Inventori a Ginevra ed un trofeo CC.I.AA. Italiana quale "Miglior prodotto esposto in fiera del panorama italiano" nel marzo 1998. Presentata dal suo inventore nell'autunno 1998 alla trasmissione "I Cervelloni" la lampada Soler ha ottenuto un notevole successo di critica. Nel 2002 ha ottenuto il premio del pubblico alla SMAU di Milano.

La tecnica applicata: in ogni fonte di luce, per illuminare gli ambienti, esiste anche una grande fonte di calore fino ad oggi mai sfruttata per riscaldare.
Solo il 10% di energia serve per illuminare, il restante 90% di energia termica va a disperdersi nel soffitto non ottenendo così nessun beneficio in termini di riscaldamento.
Con Soler, oggi, è stato centrato completamente il risparmio energetico, ovvero l'energia termica viene catturata nel vetro-serbatoio di circa 35 litri di aria a 70° C tramite una ventola (aria forzata) ogni ora 60 metri cubi di aria vengono aspirati dalla parte superiore della lampada, fatti passare per il vetro-serbatoio (dispositivo di riscaldamento) e fatti uscire a 50° C attraverso una feritoia posta alla base a livello del pavimento, ottenendo in un ambiente di 25/30 mq una temperatura ottimale e stratificata di 21/22° C con consumo oscillante tra 0.03 € e i 0,08 Euro.
Soler, oltre ad essere un affascinante oggetto d'arredo, è dotata di uno ionizzatore e di un filtro elettrostatico collocati nella base, attraverso la quale passa tutta l'aria della stanza aspirata dalla ventola, diventando così anche un elettrosanitario poiché purifica e sterilizza il flusso rendendo l'atmosfera della stanza perfettamente pulita, igienizzata, senza umidità e fumi, contribuendo al benessere psico-fisico di chi respira, benessere che viene incrementato dall'applicazione della cromoterapia e dell'aromaterapia. Soler infatti è dotata di una serie di paralumi colorati per soddisfare qualsiasi esigenza da abbinare a delle essenze appropriate che contribuiscono a rendere l'atmosfera ancora più piacevole.

La lampada multi-funzioni SOLER nasce da un'esperienza trentennale nell'illuminazione e da un'accuratissima ricerca formale e tecnologica . SOLER è alta quasi due metri con paralume in vetro di Murano eseguito a mano, montatura in alluminio presso/fuso e base conica con quattro rotelline per facilitarne gli spostamenti.
SOLER una lampada comoda e funzionale, capace di arredare, illuminare e di fare anche molto di più.

SOLER estate: si ottiene luce diretta con 3 lampadine da 100 Watt cad.
Il vetro Murano diventa un diffusore di luce , con il variatore della luce si può scegliere l'intensità desiderata, in base alle esigenze ,volendo, possiamo spegnere la luce diretta e accendere quella indiretta e viceversa, o volendo, utilizzarle contemporaneamente, il risultato, in questo caso, sarà sorprendente.
Qualsiasi funzione si può eseguire con il telecomando in dotazione ad ogni lampada.
Nella funzione estate possiamo, a luce spenta, ionizzare e purificare l'aria della stanza e/o profumarla utilizzando il kit di aromaterapia.

SOLER inverno: occorrono 5/6 minuti perché l'aria che c'è all'interno del diffusore in vetro e del tubo diventi calda, nel frattempo possiamo chiudere le fonti di calore con cui la stanza è riscaldata e l'illuminazione. Volendo eseguire una prova si possono spalancare per un attimo le finestre, il tempo necessario per far notare come nel display la temperatura si abbassa, se nel display è visualizzata l'ora, basta premere il pulsante del telecomando per visualizzare la temperatura restando seduti comodamente nella poltrona. Dopo questa introduzione sono passati i minuti sufficienti perché la lampada possa essere presentata come tale e cioè "SOLER LA LAMPADA CHE RISCALDA" il tubo sarà caldo e quindi anche l'aria che esce dalla bocchetta.

IL PROCESSO INNOVATIVO DI RISCALDAMENTO di questa lampada è di usare l'energia termica delle lampadine, fino ad oggi usate solo per illuminare, trasformandola in fonte di calore per riscaldare una stanza. Il vetro di Murano è un serbatoio contenente circa 35 litri di aria che le lampadine riscaldano a circa 70°. Quindi noi abbiamo sempre disponibile quest'aria calda, che tramite la ventola posta sulla base, viene fatta circolare continuamente. Aspirando dalla parte alta, l'aria entra in questo serbatoio, si riscalda ed esce calda dalla base a circa 50°. Ogni ora riusciamo a far circolare circa 50 metri cubi di aria, ottenendo così una temperatura omogenea dal soffitto al pavimento, mentre, con i tradizionali sistemi di riscaldamento, il caldo sale verso il soffitto lasciando più freddo il pavimento ( con evidenti sprechi).
Usiamo quindi lo stesso principio del “termoconvettore” (entra aria fredda ed esce aria calda), sfruttandolo al meglio poiché l'aria esce a livello pavimento. L’aria riscaldata a circa 70°,inoltre, irradia la parte esterna del vetro, poi, grazie all'aspirazione forzata, con il suo passaggio riscalda il tubo ottenendo così “l'effetto termosifone”.
In pratica con SOLER abbiamo i due tipi di riscaldamento: 1) termoventilazione; 2) radiazione. Con questo sistema otteniamo un notevole risparmio energetico, con sole circa 0.07 € all' ora riscaldiamo una stanza di circa 25/30 metri quadrati dai 20 ai 22 gradi, infatti, verificando sul display i gradi segnalati, rispetto all’inizio del funzionamento della lampada ci sarà qualche grado in più, il che significa che la lampada sta scaldando, poiché i termosifoni sono spenti, e illuminiamo.
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FUNZIONAMENTO GIORNO / NOTTE: naturalmente, di notte, se non volete dormire con la luce accesa, SOLER ha un dispositivo che riscalda anche a luce spenta, diventando una vera stufa, infatti è applicata una resistenza di soli 240 Watt quindi, consumando pochissimo, sole 0.03 € /ora possiamo mantenere il calore della stanza inalterato, infatti verificando i gradi nel display rimarranno invariati malgrado la luce spenta.
Riassumendo, questa bella lampada: ARREDA, IONIZZA, ILLUMINA, RISCALDA COME UN TERMOSIFONE E ANCHE COME UNA STUFA.

Con il telecomando, è facile e veloce riportare il funzionamento in giorno o passare da una funzione all'altra, accendere e spegnere rimanendo comodamente seduti.
Ionizza, SOLER infatti è dotata di ionizzatore collocato nella base attraverso il quale passa l'aria della stanza aspirata dalla ventola, SOLER è anche ecologica perché purifica continuamente il flusso rendendo l'atmosfera della stanza pulita, igienizzata, senza umidità e fumi. L'aria grazie all'azione degli ioni negativi capaci di eliminare polvere ed acari, diventa viva e rivitalizzante come in alta montagna contribuendo al benessere psicofisico di chi respira.

Visto l'effetto benefico ed ecologico è consigliato di lasciarla sempre in funzione, consuma pochissimo solo 22 Watt della ventola aspirante.
Se nell’ambiente in cui viene accesa la lampada, ci fosse anche del fumo, si potrebbe dimostrare che SOLER aspira, pulisce e purifica l'aria.

Ogni persona al giorno respira circa 10.000 litri d’aria. La stessa aria che respiriamo se purificata può renderci sani e felici.

AROMATERAPIA: con SOLER possiamo avere anche la casa profumata, profumare i propri spazi, la casa, il luogo di lavoro è una esigenza naturale in quanto, gli stimoli olfattivi, sono necessari al nostro equilibrio psicofisico, alla nostra attività mentale e all'armonia delle nostre emozioni . Con SOLER puoi cambiare profumo della casa secondo la situazione e la stagione, comporre ogni giorno una nuova melodia olfattiva secondo l'aspirazione del momento.
Con il kit-aromaterapia possiamo beneficiare degli innumerevoli vantaggi che questa medicina alternativa e naturale ci offre: infatti, applicando l'apposito inserto, si possono mettere gli oli essenziali più indicati (nel kit vengono specificate le caratteristiche delle varie essenze). Non appena avrete la possibilità, potrete notare la velocità con cui l'essenza si diffonde nell'ambiente rendendolo più piacevole e profumato.
SOLER con il kit-aromaterapia non solo vi farà entrare i profumi della natura in casa, ma vi aiuterà anche a migliorare la qualità della vostra vita.

CROMOTERAPIA: è stata studiata inoltre, la possibilità di applicare un kit di cromoterapia per il trattamento anti-stress.
La cromoterapia è una medicina alternativa che usa i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. In particolare, la cromoterapia con onde elettromagnetiche è l’utilizzazione della luce che, all’interno di una precisa lunghezza d’onda, penetra nei tessuti creando le condizioni di interagire con le cellule ripristinando l’equilibrio elettrico e chimico dell’omeostasi cellulare migliorandone le funzioni biologighe.
Acquistando il kit-cromoterapia avrete la possibilità di sovrapporre al vetro della lampada, il colore che vi piace di più e/o sostituirlo con un semplice gesto. (nel kit vengono specificate le varie caratteristiche dei colori in dotazione)
Immaginate quanto piacevole può' essere tornare dal lavoro e vestire la lampada con un bel colore ed un buon profumo? ….l'ambiente sarà decisamente più confortevole.

TAVOLINO CON PORTARIVISTE: Su richiesta è disponibile un tavolino portariviste da applicare facilmente alla lampada, originale soluzione salva-spazio e pratico supporto, facilmente spostabile viste le rotelline di cui è dotata la lampada.

PROGRAMMAZIONE: con la lampada SOLER è possibile programmare l'accensione e lo spegnimento automaticamente lasciando in funzione la lampada il tempo da noi desiderato (vedi libretto istruzioni).
LUCE DI EMERGENZA: ad ogni qualsiasi interruzione di energia elettrica, SOLER aziona automaticamente la luce di emergenza capace di illuminare con una autonomia di circa mezz'ora, evitando pertanto l'affannosa ricerca di candele o torce che in quelle circostanze non si trovano mai. Nel momento che viene riattivata l'energia, la luce di emergenza si spegne e la batteria si ricarica automaticamente.

Con SOLER in casa, in ufficio, in negozio il termosifone, la stufa elettrica lo ionizzatore, l'illuminazione e la luce di emergenza NON SERVONO PIU'.
Un piccolo sole entra nel Vostro ambiente, illumina e riscalda con un GRANDE RISPARMIO.
IMBALLO ECOLOGICO E RIUTILIZZABILE: Acquistandola, la lampada, arriverà dentro ad un bel mobile in legno, concepito e realizzato nel pieno rispetto della natura, che potrà inoltre essere utile come cassapanca, scarpiera, porta legna ecc.”

Lo stadio di Firenze, una casa per tanti

Anni Trenta : Firenze - Udine, una delle prime partite ospitate dallo stadio

Non per niente si dice “la squadra di casa”. Lo stadio cittadino, infatti, è una vera e propria casa per i calciatori e per i tifosi che nelle partite interne vi “abitano” appassionatamente. Il destino di uno stadio – di quella casa chiamata stadio – è di essere un luogo amato al di là di ogni considerazione. Amato non tanto per quello che è, non tanto per quello che offre, ma semplicemente per quello che rappresenta: la casa. La casa della squadra e dei suoi tifosi.

Un classico esempio? Lo stadio di Firenze, intitolato ad Artemio Franchi e progettato dal grande architetto Pier Luigi Nervi. Ebbene, lo stadio fiorentino risale al 1931 e quando fu realizzato rappresentò un esempio straordinario di costruzione in cemento armato. I giornali lo definirono “un’opera ricca, poderosa e coraggiosa” e, a parte la retorica obbligatoria dell’epoca, non c’è dubbio che l’impianto, allora intitolato a Giuseppe Berta, rappresentasse un punto esclamativo nell’architettura sportiva. Nervi aveva 40 anni quando gli fu assegnato l’incarico e poteva vantare un solo precedente di rilievo: la progettazione del Teatro Augusteo di Napoli. Con lo stadio di Firenze, realizzato nell’area del Campo di Marte, piazza d’Armi risalente ai tempi di Firenze capitale, Nervi realizzò qualcosa di innovativo (un’ardita tribuna coperta, le scale elicoidali, la plasticità del complesso, l’agilità della Torre di Maratona) che ha segnato un’epoca nel campo delle costruzioni in cemento armato e che, questo non va dimenticato, ebbe anche l’handicap – brillantemente superato – di essere portata a termine non tutta assieme, ma per così dire “in progressione”, cioè con un progetto che poteva anche essere modificato se i finanziamenti non fossero stati sufficienti.

La Torre di Maratona svetta nel cielo estivo

"L’opera ricca, poderosa e coraggiosa" era uno degli stadi più belli d’ Europa, in seguito ebbe il giusto onore di essere riconosciuto monumento nazionale, ed ospitò – essendo un impianto polivalente – non soltanto le partite di calcio della Fiorentina e della Nazionale, ma anche gare di atletica, tappe del Giro d’Italia, incontri di pugilato, partite di baseball, esibizioni ginniche.
Il trascorrere del tempo e i successivi interventi sulla struttura, adeguata in occasione dei Mondiali di calcio del 1990 alle norme di sicurezza imposte dall’Uefa, hanno inciso sull’aspetto dello stadio togliendogli certe caratteristiche senza aggiungervi molto in tema di comfort. L’impianto è rimasto scoperto, a parte la tribuna centrale, e nelle giornate di pioggia i disagi degli spettatori sono facilmente intuibili. In più le nuove norme di sicurezza hanno circondato la struttura di cancellate e inferriate senza contare che la zona, un tempo di periferia, si è completamente trasformata e mentre una volta la presenza dello stadio la abbelliva e addirittura la inorgogliva (“abito nella zona dello stadio” dicevano i fiorentini con un tono che sottolineava la tranquillità dei luoghi), oggi la sottopone a notevoli disagi.

Eppure, nonostante sia diventato scomodo, senza parcheggi, senza copertura, con una visibilità scadente dalle curve e nonostante conservi soltanto squarci dell’antica bellezza (la torre di Maratona), lo stadio di Pieri Luigi Nervi – che tante cose ha visto e tante ne può raccontare – è talmente patrimonio comune dei cittadini e della loro condivisa memoria da essere “perdonato” per le rughe e i difetti che ora mostra. Non è più quello di una volta, ma è ancora la casa di tutti.

Sandro Picchi

Uno spettatore solitario sulla tribuna

Sandro Picchi, giornalista, è il curatore del libro “Firenze, Lo stadio racconta” edito da GIUNTI Editore, pubblicato per l’Associazione GIGLIO AMICO, grazie alla collaborazione della stessa Giunti e di ANCE Firenze (Sezione Edile di Confindustria).
Giglio Amico è una ONLUS che organizza varie iniziative, prevalentemente con al centro l’attività sportiva, con il fine di reperire risorse economiche per azioni di solidarietà che hanno per destinatari persone bisognose che, affette da malattie fisiche o psichiche particolarmente gravi, vivono in condizioni di indigenza.
Il libro, che ha come sottotitolo “Oltre 75 anni di storia cittadina nelle memorie del Franchi” è ancora disponibile, con offerta minima di € 30,00. Per le prenotazioni contattare la segreteria di Giglio Amico (055/ 602382, oppure 320/6222853)

Buona Pasqua!


... con l'augurio di potersi incortare a Progetto Casa, vi facciamo i nostri migliori auguri di Buona Pasqua.


E DAL SOLE ... LA VITA - per risparmiare e non inquinare

Il sole, elemento irrinunciabile del nostro universo.

Cosa sarebbero tutte le arti se fossero private della sua rappresentabilità nelle varie modalità espressive: pittura, poesia, scultura, testi musicali, ecc. Ed anche le religioni che, spesso, hanno visto in questo elemento della natura un essere superiore a cui riservare rispetto ed addirittura obbedienza. E le scienze: la catena riproduttiva di tutte le specie, vegetali, animali, non potrebbe sussistere senza l’irradiazione benefica dei suoi raggi. Il sole è luce ( e non solo simbolicamente) e soprattutto calore. Un calore che per migliaia di anni è stato sempre accettato “nature”, come cosa gradevole, ma senza possibilità tecnologiche di utilizzarlo per convogliare la sua inesauribile energia per scopi funzionali atti a migliorare sostanzialmente la condizione umana. Oggi fortunatamente la ricerca, e quindi lo sviluppo delle tecnologie, rendono il sole ancora più amico dell’uomo, una fonte di vita del nostro pianeta.

L’energia solare, dunque, come la più importante soluzione energetica pulita e rinnovabile. Per sfruttare appieno tale risorsa la Eneralternative utilizza impianti solari ed impianti fotovoltaici destinati sia a piccole, medie e grandi imprese, sia ad utenze private, avvalendosi della competenza di uno staff di tecnici ed ingegneri che seguono il lavoro dalla fase del sopralluogo iniziale, fino all'installazione e la manutenzione dell' impianto.
Cerchiamo ora di vedere insieme quali sono le principali differenze fra i due tipi di impianti e in quali casi sia meglio affidarsi ad uno piuttosto che all'altro.

Cominciamo con i tradizionali impianti solari termici. Questi sistemi vengono utilizzati per produrre acqua calda che può servire per scopi sanitari, come integrazione al riscaldamento e per il riscaldamento di piscine.
Il loro funzionamento è molto semplice: la superficie del collettore tramite l'energia solare, riscalda il liquido che circola al suo interno. Tale liquido andrà poi a riscaldare gratuitamente l'acqua contenuta nel boiler.
I pannelli solari termici possono essere una scelta vantaggiosa per le abitazioni private, oltre che per scuole, alberghi, ospedali e palestre in quanto l'impianto permette di coprire vantaggiosamente il fabbisogno di acqua calda sanitaria di una famiglia o di una impresa. Inoltre l'acqua prodotta può essere utilizzata per riscaldare gli ambienti (le nuove tecnologie consentono un funzionamento ottimale degli impianti anche durante i mesi invernali).
Gli impianti solari termici sono ecologici in quanto non producono emissioni di CO2 nell'atmosfera e riducono i costi dell'energia convenzionale dal 30% fino anche al 70%. Il consumo medio di acqua calda per una famiglia di 4 persone è stimato in 200 lt al giorno con una spesa annua compresa tra 500€ (caldaia a gas) e 800€ (boiler elettrico). Secondo questi dati l'investimento per questo tipo di impianto si ammortizza in circa 3 anni, con una garanzia di 10 + 5 anni! Infine, per chi volesse avvalersi di questi sistemi, sono previste detrazioni Irpef del 55% * alle quali va sommato il contributo a fondo perduto del 20% erogato dalla Regione Toscana.

Passiamo ora ad analizzare gli impianti solari fotovoltaici. Questi impianti producono energia elettrica che può essere utilizzata direttamente o immessa nella Rete Elettrica del Gestore Locale (Enel, Eni, Sorgenia, ecc.). Possono scegliere di installare questi sistemi imprese private, enti pubblici, condomini ed abitazioni. I pannelli devono essere sistemati su coperture piane ed inclinate, su terreni agricoli o si possono addirittura scegliere soluzioni di integrazione architettonica. La superficie del collettore, stimolata dall' energia solare, produce energia continua che poi viene trasformata dall' inverter in energia alternata.
Anche gli impianti fotovoltaici sono ecologici, poichè anche in questi sistemi non ci sono emissioni di CO2 nell'atmosfera. Gli impianti fotovoltaici riducono dell'energia del 70-100% e l'investimento per la loro installazione è ammortizzato in circa 7 anni. L'installazione di pannelli fotovoltaici piuttosto che dei pannelli solari termici consente di usufruire del "Conto Energia", un decreto legge che prevede una rendita per vent'anni per chi installa un impianto fotovoltaico. In proporzione all'energia elettrica prodotta vengono erogate tariffe incentivanti a seconda della potenza dell'impianto e della localizzazione. La rendita annuale del Conto Energia permette di pagare la rata annuale del mutuo per l'acquisto dell'impianto riuscendo addirittura ad ottenere un ricavo. L'impianto risulta quindi a costo zero ed è importante ricordare che con l'installazione di pannelli fotovoltaici non si paga più la bolletta dell' energia elettrica.

*fonte "IL SOLE 24 ORE", n° 268, 2 Ottobre 2006

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COHOUSING - Tutti insieme appassionatamente

Tutti insieme appassionatamente. Aldilà delle rievocazioni cinematografiche, potrebbe essere il motto di una delle tendenze che sempre più sta affascinando gli italiani.

Si tratta del Co-housing (alla lettera: co-abitare), un modello abitativo che trova le sue radici nelle esperienze delle "comuni" degli anni '60 e che si sta oggi affermando come alternativa alle frenetiche e costose forme di vita imposte dalla città e dai ritmi della quotidianità.
La formula del cohousing prevede abitazioni private inserite in ambienti dove spazi e servizi sono in condivisione con i propri vicini. Un sistema capace di tutelare la privacy dei singoli, ma allo stesso tempo di abbattere i costi e di ricreare un piccolo universo socialmente coeso all'interno di una dimensione domestica allargata.

Smarrita la componente ideologica, che ne aveva fatto uno dei terreni di proposta dei movimenti di contestazione sfociati nel Sessantotto, il cohousing rappresenta un modello pragmatico che risponde alle esigenze reali delle famiglie. Lo sanno bene in Nord Europa - dove il cohousing è nato ufficialmente (in Danimarca, nel 1964) - negli Stati Uniti e in Canada, dove da quaranta anni la spinta comunitaria rappresenta una diffusa alternativa agli stili abitativi più tradizionali. I dati provenienti dall'estero dicono infatti che si può arrivare a risparmiare fino al 15% delle spese medie mensili di una famiglia: lavanderie, parco auto, impianti, asili nido, hobby room, palestre, officine per attrezzi sono le risorse normalmente condivise all'interno delle comunità dei co-abitanti. Ma niente esclude che possano anche essere altri i servizi a disposizione, come strutture sportive, serre o attrezzature agricole. All'interno delle comunità coabitate, infatti, ci si confronta sia sulla progettazione architettonica e degli spazi che sulle regole di convivenza.

In Italia non esistono cifre precise sulle dimensioni del fenomeno, ma si può stimare che il bacino dei potenziali interessati si aggiri intorno a qualche migliaio di persone. Non pochi, se si pensa alla scarsa attenzione dedicata finora dalle istituzioni e ai problemi di normativa edilizia che non ne facilitano la diffusione. Anche se, va detto, non sono i problemi di quest'ordine a costituire l'ostacolo maggiore. I regolamenti edilizi si possono sempre modificare, e per quanto concerne il sostegno dello Stato bisogna citare i 15 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle politiche giovanili, nell'ultima manovra finanziaria, per sovvenzionare progetti di cohousing.

«Il problema maggiore – spiega Antonella Sapio dell'Istituto nazionale per la promozione e lo studio del cohousing (Ispco) – non consiste nell'individuare strutture e terreni disponibili, come invece si crede, ma nel lavoro preparatorio alla formazione dei gruppi. Questi nascono spesso sulla spinta dei bisogni, ma la coabitazione deve essere il punto di arrivo di un percorso consapevole e condiviso che non si riduce semplicemente a qualche incontro preliminare. Quello che serve è che si crei un orizzonte di intenti e di regole comune e partecipato». È per questo che i processi di formazione delle comunità sono momenti di conoscenza strutturati e articolati. Gli interessati, aiutati anche dalla presenza di figure di sostegno - come i mediatori sociali - sono chiamati a raccontarsi in maniera molto concreta, attraverso le passioni sportive, gli hobby, le competenze professionali e le idee sull'educazione dei figli, alla ricerca di un denominatore comune su cui possa fondarsi lo spirito del gruppo. C'è ovviamente chi abbandona il percorso, ma questo confronto è l'unico modo per arrivare alla costruzione di un gruppo stabile che possa resistere, nel tempo, ai problemi di convivenza che necessariamente investono anche le piccole comunità del cohousing.

di Stefano Vannucci

per saperne di più:

www.cohousing-italy.com
www.ispcohousing.org
www.swansway.com
www.easternvillage.org
www.krausfitch.com
www.cohousing.org

L'arte di creare un pavimento in legno

Creare una pavimentazione di legno, è un’arte.

Non è un modo di dire, ma una realtà che ancora vive grazie all’esperienza di “antichi” artigiani, razza ormai rara, che possiedono un patrimonio di esperienze personali e lavorative che sono inestimabili. In un mondo dove la rapidità di esecuzione ed i tempi sono sempre più ristretti, creare una pavimentazione di legno ha ancora il suo fascino.

Qui di seguito proponiamo un esempio della Tecno Parquet di Firenze di come il restauro di antiche pavimentazioni, richieda esperienza e spirito di adattamento alle nuove tecniche lavorative che oggi si possono avere.

L'incarico affidato alla Tecno Parquet era di ripristinare la superficie del pavimento di una sala lettura; superficie che era ormai diventata praticamente irriconoscibile tanto era scurita, per non dire sporca ed impresentabile.
Nell'immagine a fianco si può osservare la differenza fra la porzione di pavimento già sottoposta ad un primo intervento di ripulitura ed il bordo dello stesso, con la “patina” di sporco depositatosi nel corso degli anni.

Una delle richieste fatte dalla direzione lavori (o meglio uno dei divieti imposti) era di non utilizzare macchine a rullo meccaniche. Si voleva cioè ottenere una superficie rigenerata togliendone lo sporco superficiale e protetta con prodotti a basso impatto ambientale, ma evitare eccessive levigature dello spessore del legno e, soprattutto, intervenire senza ausilio di attrezzature meccaniche. Ciò per mantenere quanto più possibile, l’originalità della manualità esecutiva nella pavimentazione di legno. Interventi con levigatrici meccaniche avrebbero certamente sortito un ottimo effetto di ripulitura, ma nel contempo avrebbero snaturato la natura di un pavimento costruito da oltre cento anni.

Dopo varie ipotesi, nacque l’idea di intervenire spazzolando la superficie del legno, direttamente sul posto, in maniera graduale così da asportarne lo sporco, un poco per volta. Una specie di raschiatura manuale eseguita con uno strumento dotato di spazzola apposita, che puliva la superficie delle singole tavole: quindi senza utilizzare carta abrasiva con macchine a rullo o frullini. L’utensile per spazzolare la superficie lignea, è dotato di aspirapolvere in maniera da ridurre al minimo il disagio per l’operatore, che rimaneva a stretto contatto con il medesimo e la superficie del pavimento. La spazzola era regolata di volta in volta nella sua capacità di incidere sulla superficie del legno per regolarne l’effetto finale visivo. La pavimentazione infatti non doveva divenire eccessivamente spazzolata poichè in origine non lo era; inoltre incidere in maniera eccessiva significa non lavorare in maniera ottimale.

Gradualmente la superficie del pavimento ligneo, cominciò ad evidenziare l’antico colore del Rovere Slavonia con un impatto visivo gradevole, per chi osservava. Nelle parti più difficili da raggiungere, quali gli angoli o vicino ai mobili nonché basi di tavoli e panche fisse, si è proceduto manualmente e con una piccolissima spazzola modificata.

Nel corso dei lavori di asportazione dello sporco superficiale, sono stati eseguiti anche alcuni interventi di riparazione quali l’inserimento di alcuni tondi al fine di richiudere fori fatti nel passato. Sono state inserite delle “sverze di legno” per richiudere delle fessure laterali, createsi nel corso dei decenni a seguito di variazioni dimensionali dei listoni in larghezza, il procedimento è stato adottato in quanto sia la dimensione delle fessure, sia il diniego ad impiegare prodotti al solvente, non permetteva l’utilizzo del classico prodotto per impastare dello stucco. Inoltre ricorrere all’utilizzo di inserti di legno, sempre in Rovere, ha permesso di mantenere quasi integra la superficie del pavimento alla visione dell’osservatore. Evitando il ricorso all’impasto di stucco, che certamente si sarebbe degradato nel tempo a seguito dei normali movimenti del legno, si è mantenuto anche l’originalità dell’intervento primordiale di posa in opera.

L’effetto finale della superficie lignea del pavimento è sicuramente apprezzabile, una leggera spazzolatura dona ancor più un effetto di antico e vissuto al pavimento, il tutto unito al caldo colore che la miscela di prodotto protettivo ha donato all’intera opera.

TECNO PARQUET
Via G. C. Vanini, 1
50129 Firenze
tel. 055 7323876 e 055 485396

I mulini a vento del terzo millenio

Sarà inglese il più curioso tra i record relativi alle energie rinnovabili: tra dieci anni, a meno di ritardi o imprevisti, il paesaggio davanti alle coste della città di Devon includerà 20 chilometri di turbine eoliche (350 impianti, collegati alla terraferma da cavi adagiati sul fondo del mare), che costituiranno il progetto più ambizioso del mondo in questo campo. E chissà che allora non saranno già in molti ad aver pianificato di seguire questa strada.

Con questa installazione l’Inghilterra colmerà il gap nei confronti dei due paesi che, in Europa, sono i capofila per quanto riguarda l’affidamento sull’eolico per il fabbisogno energetico: Spagna e Germania, che alimentano rispettivamente l’8% e il 5% delle loro esigenze grazie alle tecnologie di sfruttamento dei venti. Non è solo in questi paesi, del resto, che si sta diffondendo in modo sempre più esteso il ricorso a fonti di energia rinnovabile: non inquinano e non si esauriscono, e rappresentano una risposta strategica al timore di un futuro collasso energetico del sistema.

Generatori eolici lungo un'autostrada in Olanda

In Nord Europa, ad esempio, questo tipo di tecnologie è diventato ormai molto più che una semplice alternativa alle tradizionali strutture di approvvigionamento dell’elettricità, e non è raro - come sa chi ha visitato l’Olanda - viaggiare per le strade di campagna dei Paesi Bassi accanto a lunghe file di pale meccaniche che producono nell’aria i loro caratteristici ronzii (forse fastidiosi, ma molto suggestivi).

L’Unione europea crede a tal punto nell’eolico da avere dato vita a un’ente, l’Ewea - Associazione europea per l’energia eolica - che si occupa di promuoverne l’utilizzo e farne conoscere i vantaggi alle istituzioni e ai cittadini del vecchio continente. L’ultima iniziativa risale all’anno scorso, quando l’Ewea ha fissato per il 15 giugno il “wind day”, celebrato con sessanta iniziative di vario tipo in ventuno paesi dell’Ue. In casa nostra, il luogo prescelto è stato il piccolo Comune di Greci, in provincia di Avellino. Greci non è comunque l’unico esempio di intervento lungimirante nel campo dell’eolico. In Italia, in tempi recenti, la diffusione di impianti di questo tipo ha vissuto un incremento davvero consistente. Questo dato però - come rileva il rapporto «Vento Forza 12» stilato da Greenpeace ed Ewea nel 2005 - va letto a partire dalla considerazione che il nostro paese, sebbene quarto nelle classifiche europee, manifesti un forte ritardo sulle energie rinnovabili, eoliche in particolare. Alla fine del 2005 la potenza installata ammontava a 1200MW, a fronte di un potenziale non sfruttato di almeno 5000 MW. Questo è dovuto anche al fatto che l’installazione di impianti eolici ha aperto un largo dibattito sul tema, in cui gli oppositori brandiscono le problematiche di impatto ambientale, sia paesaggistico che acustico, e le valutazioni sulla discontinuità delle fonti come armi per combatterne la diffusione. Ma per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e abbattere le emissioni di CO2 è necessario ricorrere a energie rinnovabili e sviluppare le tecnologie più adeguate allo scopo, e lo sfruttamento dell’energia cinetica del vento rappresenta una soluzione pulita e alla portata di tutti. Da sviluppare, da perfezionare, ma la strada a questo punto è tracciata.

Risale a pochi giorni fa, il 7 marzo, l’apertura di due importanti centri di studio sulla geotermia e le energie rinnovabili: si trovano a Larderello (Pisa) e Monterotondo Marittimo (Grosseto), e rappresentano il tentativo della Toscana di mettere in sinergia le conoscenze più avanzate nel campo della sostenibilità e dello sviluppo delle energie alternative. Le due nuove strutture hanno già richiamato l’interesse di Cina, Indonesia, Usa, Canada, Islanda, Albania, Germania, Cile e Australia, dimostrando la vitalità del settore e la consapevolezza di quanto sia necessario un lavoro di qualità per supportare l’energia pulita con gli strumenti migliori.
Intanto lo scorso settembre, a Montemignaio (Arezzo) è stato inaugurato il primo impianto eolico toscano. Per adesso può contare su tre aerogeneratori tripala (ne saranno presto realizzati altri due) alti 48 metri, con pale lunghe più di 40 metri, che hanno una potenza complessiva di 1,8 MegaWatt/ora e complessivamente sono in grado di produrre quasi 4 GigaWatt di energia all’anno, sufficienti al fabbisogno di circa tremila abitanti.

di Stefano Vannucci

CARO, VECCHIO LEGNO - un pavimento per la vita

In un' epoca in cui la salvaguardia dell’ambiente deriva anche dalla grande attenzione a non produrre “scorie” con l’uso dissennato di oggetti e materiali che dovranno poi essere “smaltiti”, se pur con le dovute attenzioni, le preferenze dei consumatori (diciamo “utilizzatori” in questo caso, è un termine più consono al tema) vanno su quei prodotti che durano, e quindi per definizione meno inquinanti.
Anche quando si mette su casa, o si interviene per restaurarla e migliorarla, nell’estetica e nella funzionalità.
Perché quindi non pensare ad un bel pavimento di legno, così caldo nelle sfumature ma anche caldo effettivamente per le proprietà termiche, elegante nell’articolazione delle fughe cromatiche offerte dalle sue venature, economicamente più vantaggioso rispetto a materiali “concorrenti” sia nell’acquisto e quindi nell’installazione iniziale, sia nel mantenimento in opera.
Dopo vent’anni è un po’ scolorito o un po’ consumato: si rileviga e si riparte con un pavimento nuovo per altri 20 anni, senza dover ricorrere a discariche già oggi troppo piene.

C’è inoltre un altro sistema per dare l’eternità (si esagera un po’, ovviamente) ad un legno già trattato: è quello adottato dall’azienda “Il pavimento in legno s.r.l” che opera da diversi anni sul territorio italiano ed estero per fornitura e posa di pavimenti in legno dal tradizionale al prefinito.
Il punto di forza è la ricerca e approvvigionamento di legname di recupero: principalmente travature di vecchie case, mansarde di case (provenienza abitazioni del nord montanaro), tini (provenienza Veneto).
La semilavorazione avviene in ditta; la posa in opera finale, per motivi di manualità e garanzia di montaggio, viene esclusivamente eseguita da personale interno sia in Italia che all’estero.
La scelta dei materiali viene effettuata direttamente da Samuele Calvisi e da Taddeo Albanese, titolari della ditta, che crea le sue trame lignee in base ai gusti ed alle esigenze del cliente.
E applica l’enunciato del chimico francese Antoine Lavoisier “niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma”, con buona pace anche degli ecologisti che sicuramente apprezzeranno i suoi “risparmi ambientali”.

IL PAVIMENTO IN LEGNO SRL
via del Pontenuovo n 6/7/8 -
50055 - Lastra a Signa - (Firenze)

LE PITTURE DEL BENESSERE : la cromoterapia e l'aromaterapia applicate alla decorazione di pareti


Soffitto indiano decorato con colori sgargianti.

Da sempre l'essere umano è conscio del fatto che il calore ed i profumi che lo circondano influenzano il suo stato d'animo, i suoi pensieri ed addirittura la sua salute fisica. L'uomo moderno conosce purtroppo molto bene la differente sensazione che esiste fra il grigiore maleodorante della città e la calmante brillantezza profumata di un bosco o bel mare. Ed è in virtù di questo confronto che non si fatica ad avvalorare le teorie della medicina naturae, secondo cui i colori ed i profumi hanno la capacità di condizionare positivamente le emozioni, la salute ed il comportamento. Anche le grandi strutture commerciali, già da molto, dedicano ampie risorse allo studio e alla applicazione di questi principi, come pure alcune strutture sanitarie sposano queste teorie innovative per coadiuvare i processi terapeutici tradizionali. La scelta di un preciso profumo e colore può esprimere o migliorare gli stati d'animo, le attitudini e la visione di chi ne viene in contatto.

Oggi è possibile applicare i principi cromo-aromatici nella vita di tutti i giorni utilizzando le pitture "Decor - Attive" del Colorificio Pucci, le quali, grazie alla integrazione appropriata fra profumazioni permanenti e colori possono trasformare l'atmosfera generale di un ambiente lavorativo, di una singola stanza o di tutta la casa.
Le pitture Decor-Attive proposte al Colorificio Pucci di Firenze sono speciali idropitture a lunga profumazione per interni ad alto potere traspirante, idonee per l'imbiancatura di superfici murali interne compresi ambienti con presenza di vapori (bagni, cucine ecc.). La durata della profumazione , in condizioni ottimali, è stimata in un tempo medio che va da 6 mesi ad 1 anno in ambienti di piccola e media grandezza (max 16 mq) e da 4 a 6 mesi in ambienti di grandezza superiore.
In questo percorso innovativo il Colorificio Pucci è stato supportato da figure professionalmente qualificate che hanno coadiuvato lo sviluppo teorico e pratico di questo rivoluzionario tipo di idropitture traspiranti. Fra queste, la Dottoressa Lidia Costa, erborista laureata presso l'Università di Urbino, esperta in aromatologia, per lo studio delle associazioni aroma/colore e delle conseguenti stimolazioni e funzionalità.

Aromaterapia ed associazioni aroma/colore

Gelsomino

Il profumo del gelsomino stimola naturalmente sensazioni di dolcezza, protezione e amore.Questa fragranza così speciale è perfetta per essere usata nella camera da letto dei bambini, quoalora li si voglia circondare di queste dolci induzioni, ma può essere di grande aiuto anche per la timidezza, la diffidenza, la tristezza, la collera, la delusione, l'angoscia, l'indecisione, la gelosia, il panico.

nota aromatica: calda, dolce, floreale, leggermente speziata.

profilo aromatologico: calma
nte, rilassante, adatto a persone con freddezza emotiva, insicurezza, stimolante libidico.

colori consigliati in abbinamento: bianco rosa verde celeste

Arancio

Il profumo famigliare degli agrumi, con le sue qualità rinfrescanti, è il più indicato per la eliminazione degli odori dei cibi in cucina e per purificare l'aria stagnante in tutta casa, apportando anche sensazioni calmanti e rinfrancanti dal duro lavoro.

nota aromatica: asciutta, fresca, citrata, verde quasi floreale,, sottotono ricco e dolce.

profilo aromato
logico: ansia, stress, disturbi di carattere emotivo, adatto a persone iperattive che non riescono a dormire. Infonde ottimismo e stimola la determinazione, essenza adatta agli artisti, potenzia le tendenze creative.

colori consigliati in abbinamento: giallo arancio


Lavanda

E' forse la profumazione più apprezzata per le sue innumerevoli proprietà che richiamano a sensazioni di purezza, pulizia, e distensione. Per questo può avere una buona influenza sullo stress, l'ansia, la irritabilità, la tensione, e la stanchezza fisica. All'intrno dei servizi igenici aiuta ad eliminare i cattivi odori richiamando la caratteristica sensazione di pulito e di igiene.

nota aromatica: dolce, fresca, floreale, erbacea.

profilo aromatologico: tonica calmante, indicata in
caso di pensieri ricorrenti, paure di vario tipo, insonnia, sofferenza affettiva. Si usa per purificare gli ambienti.

colori consigliati in abbiname
nto: celeste lilla verde

Eucalipto

Il profumo di eucalipto, grazie alle sue proprietà rinfrescanti, è uno dei migliori per purificare l'aria viziata o in presenza di malattie infettive, contribuendo a donare un senso di freschezza e serenità. Anche se per queste sue caratteristiche troverebbe la sua migliore applicazione in ambienti ospedalieri o sportivi, come ad es. le palestre, risulta molto utile per favorire la concentrazione nello studio e sul lavoro.
Le sue caratteristiche balsamiche possono contribuire a tenere lontane le zanzare.

nota aromatica:intensa, fresca, citrata, balsamica, erbacea.

profilo aromatologico: calmante, rilassante, indicata per nervosismo, senso di svuotamento, confusione o vuoto mentale, favorisce l'apprend
imento, può essere usato per ripulire energeticamente ambienti e luoghi.

colori consigliati in abbinamento: verde celeste bianco

Ylang Ylang

Dietro lo ylang-ylang, termine malese che significa fiore dei fiori, si nasconde un tesoro di sensualità. E' un afrodisiaco naturale ed il suo profumo è strettamente legato alla sfera sensuale, tanto che in Oriente si usa spargere petali di Ylang Ylang sul letto nuziale. Le qualità esotiche di questa profumazione si esprimono al massimo all'interno dalla camera da letto aiutando ad intensificare i momenti romantici e a migliorare la vita sentimentale. Libera la fatica emozionale e mentale, le tensioni e lo stress in quanto le sue proprietà sono afrodisiache, antidepressive, euforizzanti, antisettiche, toniche e sedative del sistema nervoso.

nota aromatica: dolce floreale, leggermente spaziata, essenza molto femminile, aiuta ad amare il proprio corpo, libera la dolcezza delle emozioni, promuove l'attenzione verso gli altri.

profilo aromatologico: vitalizzante, equilibrante, aiuta nei casi di ostinazione, blocchi emotivi, scarsa autostima.

colori consigliati: arancio rosa albicocca

Cromoterapia: le influenze dei colori

Rosso

Rosso Pantone 485
E' il colore emozionalmente più intenso, stimolante, eccitante, rivitalizzante. Il rosso stimola cuore e polmoni, rinforza i nervi e stimola le emozioni, soprattutto la passione. E' inoltre il colore dell'amore. Poichè è un colore estremo, gli ambienti rossi potrebbero non aiutare le persone nelle trattative e nei confronti, mentre possono essere molto stimolanti in camere da letto.


Blu

Blu Pantone 281
E' il colore del cielo e dell'oceano. Causa la reazione opposta del rosso. Pacifico, rinfrescante, rilassante, l'azzurro induceil corpo alla tranquillità e la mente ad una vigile calma E' d'aiuto in caso di insonnia. I consulenti in materia suggeriscono di usare l'azzurro negli ambienti lavorativi perchè simbolizza lealtà, chiarezza e stimola la produttività. Nelle abitazioni è consigliato per creare ambienti distensivi e allo stesso tempo rinfrescanti.


Verde


Verde Pantone 347
Il verde simbolizza la natura. E' anch'esso calmante e rinfr
escante. In Americale persone che attendono di comparire in televisione si siedono "nelle stanze verdi" per rilassarsi. Negli ospedali lo si può usare perchè distende i pazienti, portando equilibrio e calma. Trasmette calore e serenità ed è consigliato per tutti quegli ambienti dove si vuole trovare rifugio dallo strss di tutti i giorni.

Giallo

Giallo Pantone 3495
Il giallo è rinvigorente e tonificante. E' un ottimo eccitante mentele e stimola la creatività. La luce gialla rinforza i nervi e stimola lo stomaco, il fegato e l'intestino. Favorisce la concentrazione ed è per questo che si rivela utile in ambienti destinati allo studio ed alla creatività artistica e tecnica. Ha effetti molto positivi nelle camere di quei bambini che hanno bisogno di essere stimolati alle attività.

Arancione

Arancione Pantone 021
Rincuorante ed energizzante, è utile in caso di depressione e ansia. La sua azione tonifica il cuore e i vasi sanguigni, e stimola l'appetito. Di conseguenza è molto indicato per ristoranti, mense o più semplicemente per la cucina di casa. Allo stesso tempo lo si può usare nelle camerette dei bambini per imprimere sensazioni di protezione e vitalità.


Rosa

Rosa Pantone 1767
Nella nostra tradizione è il colore della femminilità. E' anche associato all'amore, alla dolcezza ed alla comprensione. Favorisce quindi la manifestazione di tutti gli aspetti legati all'equilibrio dei sentimenti.




COLORIFICIO PUCCI S.A.S.
di G. Pucci
via A. Gentileschi,56 - 50142 Firenze
tel. 055 782758 fax 055 783331
info@colorificiopucci.it

CREATIVITA' IN MOSTRA - il"nuovo lusso" fatto di oggetti solo per te, in mostra dal 25 Aprile al 4 Maggio 2008 ad ART

Cultori del bello e amanti del “fatto a mano”, fan del pezzo unico esclusivo o estimatori dell’ hi-tech abbinato alla tradizione, dal 25 aprile al 4 maggio c’è solo ART in agenda. Alla Fortezza da Basso di Firenze torna l’appuntamento annuale con la Mostra Mercato Internazionale dell’Artigianato, giunta alla 72^ edizione che vede concentrarsi in un unico luogo, nell’arco di dieci giorni, le espressioni creative, artistiche e artigianali, di culture ed etnie diverse accomunate da uno stessa ricerca per le forme, i materiali, gli oggetti.

L’eccellenza e l’unicità sono concentrate nella GALLERIA DELL’ARTIGIANATO collocata nelle cinquecentesche Sale dell’Arco e della Volta. La mostra è suddivisa in due sezioni: La Tradizione dell’Artigianato e Esperienze di Ricerca: oggetti esclusivi, pezzi unici o in serie limitata che rappresentano il meglio della creatività artigianale del “made in Tuscany” declinata in stili diversi passando dalla rilettura del classico alla sperimentazione di nuovi stilemi utilizzando materiali che vanno dall’argento alla ceramica, dal cristallo all’alabastro, dal legno alla carta, dal vetro ai filati.
Oltre 100 pezzi unici firmati da artisti – artigiani - designers che rispondono ad un desiderio d’esclusività all’insegna di un “nuovo lusso” fatto di qualità e ricerca, non ostentato ed esibito, destinato non ai soliti vip ma preferibilmente agli happy few capaci di appassionarsi ad un dettaglio di forma, materiale, disegno. Collezionisti di arte minore del nuovo millennio, ma anche galleristi d’arte, conservatori di piccoli musei, talent scout di nuovi linguaggi espressivi ed artistici.

Ospite d’onore, invece, per l’edizione 2008 il Trentino Alto Adige che mette in mostra “L’Arte del calore” – Le stufe ad olle: dall’antico alle più avanzate innovazioni tecnologiche che anticipano in mostra quella che sarà l’avanguardia della stufa trentina.

E’ affidato a VISIONI, invece, il padiglione Cavaniglia, in cui sono concentrate imprese giovani e spesso di piccole dimensioni che fanno della ricerca, dell’innovazione e dell’artisticità il loro punto di forza. Spesso ci si trova di fronte a straordinarie individualità, come avviene per esempio nel settore moda. Particolare attenzione, infatti, è dedicata ai giovani espositori offrendo, attraverso una selezione delle proposte più innovative, uno spaccato delle esperienze artigianali contemporanee e delle ricerche più attuali. Insomma, tendenze emergenti e nuovi talenti ad Art 2008.

Merita molta attenzione anche l’area GUSTO con Bocconi di Boccaccesca, vetrina dei piaceri del gusto dove i riflettori sono puntati sull’eccellenza del piccolo artigianato alimentare italiano, un circuito tematico culturale centrato sui sapori assolutamente locali e sull’estro applicato al buono.

Usciti all’aperto, nel cortile della Palazzina Lorenese, a fianco di ‘Botteghe d’Art’ con la partecipazione di maestri artigiani che lavoreranno in diretta, spazio al verde in ‘La corte delle botteghe’, area che sollecita ad un contatto tra la natura, il verde, l’elemento spontaneo, il paesaggio e l’opera realizzata dall’uomo. Anche il florivivaismo come un mestiere d’arte nasce dalla maestria e dall’ingegnosità umana: scrigni di verde sinonimo nell’antico di piccoli eden dove bellezze, colori, profumi e delizie del creato si concentarvano. Ancora oggi nell’open air di ART lasciatevi tentare da una passeggiata in un appartato giardino fiorentino, spesso capolavoro scenografico dove gli elementi architettonici e naturali si fondono esaltandosi l’un l’altro.


ORARI: tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 23,00 (ultimo giorno chiusura alle ore 20,00)
BIGLIETTO: intero € 5,00; ridotto € 4,00

INFO: 055/49721

La Venaria Reale

La Reggia Venaria vista dal Giardino delle Sculture Fluide di Peone.








Dopo otto anni di restauri e interventi strutturali, lo scorso ottobre ha riaperto al pubblico la Reggia di Venaria, la residenza «di piacere e di caccia» fatta costruire dai Savoia durante la seconda metà del Seicento, a pochi chilometri da Torino.
I palazzi reali, veri gioielli del Barocco internazionale, si inseriscono in uno splendido paesaggio prealpino, dominato dai profili delle prime montagne e dall’intenso verde dei boschi su cui si distende il complesso architettonico.
L’imponenza della Reggia e dei suoi giardini (480mila metri cubi di costruzioni, 80mila metri quadrati di superficie occupati), unita alla qualità artistica degli interventi d’arredo e decorazione sia negli ambienti interni che all’esterno, fa della tenuta sabauda uno dei complessi extraurbani più belli d’Europa nel suo genere, tanto da essere presa a modello per alcune soluzioni poi adottate nella dimora dei sovrani francesi a Versailles.

La Galleria Grande detta Galleria di Diana

All’interno, mentre fuori proseguono gli ultimi lavori di restauro di palazzine e giardini all’italiana, le collezioni di arazzi, dipinti, sculture e passamanerie raccontano ai visitatori di oggi le usanze e gli svaghi delle comitive dei cortigiani e del loro seguito che si spostavano in campagna con i Savoia. Accanto a tutto questo, la Reggia offre anche una vera e propria «mise en scène» di spaccati di vita secentesca, del cui allestimento è stato incaricato il poliedrico regista e pittore inglese Peter Greenway.


Il giardino all' italiana














Nel seminterrato della dimora sabauda, Greenway ha organizzato la ricostruzione delle cucine della Reggia: decine di comparse, suoni, proiezioni, effetti di luce, aromi di bevande e cibi di ogni tipo (dalla cacciagione alla frutta, il tutto cucinato da veri gourmet reclutati per la rappresentazione) mostrano la magnificenza dei pasti e il funzionamento dell’apparato che doveva mettere a tavola circa 500 coperti al giorno, con l’etichetta che lo regolava.
Nelle zone padronali è invece la volta degli aspetti più privati della vita cortigiana, dai rituali del risveglio e della vestizione (un attore interpreta Carlo Emanuele II di Savoia, il committente di Venaria) nelle stanze dei duchi alle “relazioni pericolose” extraconiugali, ma anche i pettegolezzi e i piccoli segreti di corte. Poi grandi banchetti, giocolieri e danze d’epoca, e ricchi cortei di cavalieri, cacciatori e mute di cani con bardature in perfetto stile secentesco.

Stefano Vannucci

Una bella iniziativa per i visitatori della Venaria più romantici: "Innamorarsi alla Reggia..."